Quando diventa ufficiale il match del 23/07 con il Chievo a San Zeno di Montagna (Vr, sede del ritiro estivo degli scaligeri), chiedo subito due ore di permesso per andare a vedere il match (per la verità, da parte del Chievo il match era confermato già da tempo, ma ringrazio la signora Giulia della società scaligera che mi telefonava ogni qualvolta aveva delle news sull'incontro). Chiamo il mio amico Andrea, che abita a Verona, e gli chiedo se vuole venire con me al match. E lui ovviamente accetta. Mi do anche il gancio con Alan, tifoso del Coventry che ho conosciuto tramite il forum del Coventry e che segue abitualmente, con la famiglia, la squadra durante i ritiri estivi.
Con Andrea ci troviamo a Verona alle 15:15 circa, e poi raggiungiamo la sede dell'incontro a San Zeno. Li, appena fuori dall'impianto di gioco, mi sta aspettando Alan con uno dei figli (ne ha ben 7!!!). Facciamo i biglietti (5 euro, fosse sempre così) e poi io e Andrea andiamo a berci qualcosa ed a comprare le batterie di riserva per la macchina fotografica. Ritorniamo all'impianto di gioco, la cui tribuna piano piano si sta riempendo. Cerco di raggiungere un punto dove si veda la squadra, e richiamo l'attenzione del mister Steven Pressley, che mi raggiunge; facciamo due parole, mi stringe la mano, mi dice "dopo la partita ti farò conoscere Steve Ogrizovic (allenatore dei portieri della squadra, che nel 1987 era il portiere titolare di quel Coventry che vinse la FA Cup)". Poi tiro fuori una foto di mia figlia appena nata nella culletta con la sciarpa del Coventry, lui la prende e le fa un autografo con dedica "to Martina, best wishes, Steven Pressley". Davvero un bel gesto. Alla fine Ogrizovic non lo incontrerò, mi rimarrà però di lui una foto scattata sul pullman.
Poi vado a sedermi con Andrea, Alan ed il figlioletto di cui sinceramente non ricordo il nome, e dopo un attimo arrivano da Treviso Mauro e Elena, una coppia di tifosi del Coventry vestiti entrambi con la maglia degli SkyBlues. Improvvisamente qualcuno ci nota, ed arriva un tizio a chiamarci: è un giornalista del Coventry Telegraph, e vuole fare un servizio sui tifosi italiani di questa squadra. Prima le foto con in mano i giornali riportanti la campagna del giornale per il ritorno alla Ricoh Arena, poi le domande di rito: come ti chiami, da dove vieni, da quanti anni segui il CCFC e come è cominciata la tua passione, quale è il tuo giocatore preferito eccetera eccetera... Ci promettono foto e servizio sul giornale, ma nell'edizione online preferiscono mettere la foto di un gruppo di giovani ragazzi partiti martedì sera dall'Inghilterra proprio per vedere il match (ragazzi che sono arrivati a San Zeno giusto in tempo per il calcio d'inizio). Ci scappano comunque alcune righe su di noi, e questo è già qualcosa:
It
was also great to meet three Italians, one of whom has supported City
for 25 years, another for 18 – following the club from afar via
newspapers in the early days and the web and match streaming in more
recent years, but never actually seeing them in the flesh until
Wednesday night.
Their love affair with the club all started after taking a liking to the kit and a potted history about the Sky Blue Revolution under Jimmy Hill on the back of a Subbuteo box.
They were so excited about their first City game and got to meet Steven Pressley and some of the players before and after the match, all only too happy to chat, sign autographs and have their pictures taken.
Their love affair with the club all started after taking a liking to the kit and a potted history about the Sky Blue Revolution under Jimmy Hill on the back of a Subbuteo box.
They were so excited about their first City game and got to meet Steven Pressley and some of the players before and after the match, all only too happy to chat, sign autographs and have their pictures taken.
Conosco anche degli altri altri tifosi del CCFC, alla fine saremo stati circa una quindicina. Ho anche avuto modo di vedere la distinta ufficiale delle due squadre, a dir la verità non diversea da quelle che siamo abituati a vedere sui nostri campetti locali.
Il match comincia con un quarto d'ora di ritardo, perchè Chievo e terna arbitrale sanno che la partita è alle 17:30, il CCFC sa che invece si gioca alle 18:00 (confusione in perfetto "SISU Style"). Su sollecito dell'Arbitro, alle 17:45 circa si comincia. Il Chievo va subito in vantaggio (secondo minuto) con Biraghi, al quarto d'ora Kupisz raddoppia ed al minuto numero 33 Pellissier segna il 3-0 su rigore. Si va negli spogliatoi dopo un primo tempo a senso unico, con forse un solo tiro nostro verso la porta difesa da Bardi.
Nella ripresa Pressley/Murray compiono alcuni cambi, ma è il risultato a non cambiare (battutaccia di pessimo gusto ). Ad undici minuti dal termine l'arbitro fischia un rigore per noi, ma il 17enne George Thomas (in campo per tutti i 90 minuti) calcia debolmente e centrale permettendo a Puggioni di respingere.
Finisce così, e tutti ci precipitiamo a ridosso dell'area riservata alle squadre. Dopo un po' ci fanno entrare ed io e Mauro riusciamo a fare una foto con George Thomas, James Maddison e Jack Finch (giovani players della squadra, che come in tutte le squadre hanno subito un po' di "nonnismo" venendo spediti a fine partita a recuperare i palloni). I tre si stupiscono nel sapere che ci sono anche dei tifosi italiani, ma sono contenti di fare una foto insieme a noi. Anche molte delle persone presenti (tutte con accesso all'area riservata) sono stupite nel vedere tifosi italiani, e ci fanno tante domande in merito. Poi Andrea, Alan, Mauro e Elena, vanno via, ed io rimango li per il gran finale: mentre sono circondato da giocatori del Chievo di cui non conosco nemmeno i nomi, mi permettono di accedere dove il pullman della squadra ospite ha già il motore acceso con i giocatori a bordo. Non so se posso salire per una foto, quindi chiedo ad un tizio che non so chi fosse (certamente non un giocatore, visto che aveva la stazza più o meno di un lottatore di sumo) se può scattare una foto sul pullman, dove in seconda fila c'è seduto proprio il già citato Ogrizovic. Gli chiedo se è possibile avere un autografo da Jordan Clarke (purtroppo, il mio preferito Carl Baker, infortunato, non era presente), ed un paio di minuti dopo vedo il #24 (capitano per questa partita) che scende dal pullman, mi viene incontro sorridente, mi da la mano, mi firma un autografo e si mette in posa per una foto insieme. Infine, la ragazza che fa da interprete alla squadra mi chiede pure lei come mai di questa passione per il Coventry. Ringrazio Clarke per la disponibilità, e mi avvio verso la macchina, conscio di aver trascorso una delle giornate sportivamente più belle della mia vita.
Prima di concludere, mi preme ringraziare anche la società Chievo Verona per la splendida atmosfera che ha creato e per la serenità dell'ambiente (dimostrata anche dalla possibilità di trovarsi a tu per tu con i giocatori).
Ecco il report del match (dal sito del Chievo)
ChievoVerona – Coventry City: 3-0
Marcatori: 2’ pt Biraghi, 15’ pt Kupisz, 33’ pt Pellissier rig.
ChievoVerona 1° Tempo (4-4-1-1): Bardi, Sardo, Frey, Cesar, Biraghi, Kupisz, Radovanovic, Hetemaj, Sestu, Pellissier, Meggiorini.
Allenatore: Eugenio Corini.
Coventry City 1° T (4-4-2): Lee, Willis, Clarke, Seaborne, Haynes; O’Brien, Conor, Fleck, Swanson; Miller, George.
Allenatore: Darren Murray
ChievoVerona 2° Tempo (4-3-2-1): Puggioni, Sardo, Frey, Zukanovic, Edimar, Kupisz, Bentivoglio, Guana, Sbaffo, Bellomo, Paloschi.
Allenatore: Eugenio Corini.
Coventry City 2° Tempo (4-4-2): Lee (15’ st Allsop), Willis (15’ st Lawton), Clarke (15’ st Webster), Seaborne, Haynes; O’Brien (15’ st Pugh), Conor (15’ st Phillips), Fleck (15’ st Finch), Swanson (15’ st Maddison); Miller (15’ st Daniels), George
Allenatore: Darren Murray
Arbitro: Amabile Daniel di Olbia
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